domenica 11 maggio 2008

GREENGIRAS (quarta parte FINALE)


Il monitor si accende di una luce azzurrina che ci illumina i visi, sax guarda sorridendo il monitor, metre viene lentamente visualizzato un sottile filo di fumo,
che si colora di giallino verde, poi viene aspirato e fisce dentro una conduttura a serpantina, che si illumina al passaggio del fumo.
Poi la panna si concentra nel bocchettone, intrappolata in una bolla compressa, in attesa di essere aspirata.
Sax mi guarda e sorride

"Luboy, amico, fin dalla notte dei tempi, nell’universo esiste una rete complessa che unisce il tutto, come una connessione estesa per tutto l’infinito spazio, ogni pianeta e come un server pieno di dati, ed è connesso ad altri e cosi via, per accedere ha questa rete basterebbe usare delle capacità che esistono anche nel cervello umano, anche quello animale in genere, ma il fatto è, che non si sa il motivo per cui noi umani non siamo ancora in grado di connetterci, o addiritturara abbiamo perso tale facoltà.
Ma anche senza di noi, la rete va avanti e continua ad allacciarsi a nuove reti che si creano, e cosi sono nate le muta porte".

Ricordavo tutto sui giochi di ruolo, ricordavo tutto sui libri di fantascienza, non sono cosi scemo, anche se leggere e sempre stato un peso, meglio i videogiochi.
Comunque le parole di sax non mi impressionano piu dell’allucinazione che mi fa vedere la plancia e tutto questo sogno.
Sax preme un pulsante alla base del bocchettone, e la bolla inizia a roteare, intorno a noi le urla delle simil scimmie si fanno assordanti, mi rimbalzano nel cervello, fastidiose, sax mi guarda, mostrando la strana armatura che indossa.

Appartengo all’ordine tricromaico, custode della selva delle memorie, del nettare del viaggiatore, schudiero del cavaliere verde.
Questa e la plancia della mutaporta, da qui si accede alla rete superiore, quella dove si muovo gli dei.

Inizio ad vere un timore, il viaggio assume una piega che non mi piace, la voce di sax mi fa paura, cosi piena di convinzione. Ma andiamo, ma che mi sta racontando, nemmeno un fattone segaiolo collezionista di fumetti, racconterebbe una trama cosi ridicola, cosi scontata, che merdata sax, perche mi guardi con quegli occhi allucinati, e solo l’erba, oppure sei impazzito. Ma non dico nulla, mi limito ad ascoltare la sua delirante follia.

La tricromia viaggia per la rete superiore,e osseva tutto.
Il cavaliere verde , il rosso e il blu.
Tre essenze che supervisonano l’immensita del cyberspazio, che sono all’apice della sintesi.
Il nostro culto prevede una totale dedizione alla tricromia e al messaggio superiore, la sapienza sconfinata di prophet , portavoce della parola, mi ha illuminato sulla metodica per arricchire la nostra esperienza umana, con le pratiche spirituali della tricromia.
Green giras è il frutto di tale insegnamento, la chiave di accesso per noi ad una coscienza piu ampia, ad una connettività maggiore.
Le particolarità insite in green giras, accentuano il flusso del pensiero, sposandosi con la frequenza della rete maggiore, trasformano il cervello in un libero elaboratore cosciente, capace di riceve ed inviare dati ad una velocità smisurata, consentendo il lancio nel mutaspazio, attraverso la mutaporta, nel flusso di coscienza del mutapensiero.
Prendi luboy, questa è l’armatura che ti consentirà di essere dei nostri, indossala.
Essa ti proteggerà dalla distruzione delle cellule celebrali, e convertirà le proprietà nutritive della piantà, in nutrimento per te, e per il tuo viaggio. Indossala.
Ho bisogno del tuo aiuto per fermare pacman, il suo stupido egocentrismo sta danneggiando la figura della tricromia, ma i tre cavalieri non proferiscono parola, spetta a noi fermarlo, non so come ha fatto pacman ad acqistare cosi tanto potere, era solo un hacker da quattro soldi, fino alla scoperta di green giras, la mia scoperta, ma tu non puoi capire ancora, aiutami luboy, indossa l’armatura e abbraccia la parola superiore della tricromia. Indossala.
Il fumo di green giras di porterà d’innanzi al grande consiglio, e vedrai con i tuoi occhi lo spettacolo divino che è la rete maggiore, conoscierai l’infinito senza confini, il viaggio piu lungo di tutta la tua esistenza, portando con te il supremo messaggio rgb.
Luboy, siamo ad una svolta epica, e noi siamo sulla cima del mondo. Indossala.

Mi risveglio che il portatile sta mandando una traccia del vecchio aphex, un pezzo pero morbido di pianoforte.
La serra è sempre accesa e si sente qualcuno bussare la porta.
Mi alzo e vado ad aprire.
Stranamente non ho nesun tipo di postumo, anche se il trip è stato estremo.
Il fattorino lascia un pizza e se ne va.
Entro e chiudo la porta, mi assicuro che non ci sia piu nessuno, mi avicino al tavolo e apro il cartone, dentro c’è una bella margherita fumante,e un bigliettino per me.
Lo apro, dentro c’è il faccino tondo e famelico di pacman, la sua firma, non c’è altro.
Mi mangio un pezzo di pizza, mentre sfoglio la rivista, leggendo l’articolo sull’esperienze sessuali adolescienziali di stella star, ripenso alle parole di sax, alla follia che ha catturato il suo sguardo.
Che voleva da me, che pena che potrei mai fare io nel suo mondo stralunato, la mia vita e già un casino cosi come è, non ho bisogno di puttanate in stile frullato di follia tossica, non ho piu bisogno delle improvvise apparizioni di pacman nella mia vita, di tutti i casini che questi due stronzi continuano a procurami.
Che cazzo me ne frega a me della mutaporta, del mutapensiero e delle mutacagate che la mente di sax merlin produce, lui ha fatto una scelta, ha deciso per un mondo illusorio alimentato dall’erba che vende, e che si fuma, io devo pagare un milione di bollette, camminare millimetro per millimetro in quella cazzo di metro per andare a fare un lavoro di merda, senza mai una svolta, l’unica meraviglia che mi godo, sono le scopate rubate alle mignotte clone, che poi rischio pure di innamorarmi, o di farmi fottere tutti i soldi.
Pacman sta trafficando e guadagnando sperando di diventare il tony montana del cyberspazio, sax si è bruciato definitivamente la testa, e si e smarrito in un cazzo di universo parallelo, e nessuno si e mai soffermato a pensare per un attimo a me.
E tardi, devo rientrare, domani lavoro,e mi sono pure scordato l’ombrello.

1 commento:

SP@kK@ ha detto...

scopri le carte vecchio girasan!
gran finale!