domenica 11 maggio 2008

GREENGIRAS (SECONDA PARTE)


Setaccio tutta la casa, ma di sax nessuna traccia.
La camera da letto vuota, la cucina in disordine, il bagno uno schifo, vestiti e cartacce ovunque, inizio a pensare che sax si sia perso nella propria confusione.
Mi verso del caffe, ma evito il pancake che sta in bella vista accanto al frigo, con sax non si sa mai, meglio evitare ora, e mi avvicino alla serra interna per dare un occhiata.
Sax negli ultimi anni aveva creato una bella selezione di piante, mixando indica e sativa, con amore e pazienza, di seme in seme, sempre con amore, fino alla sua grande opera d’arte, la mangiatesta.
La vedo, eccola li, bella e rigogliosa , fra due piccole lowrider, sembra una regina, con i suoi colori maestosi tendente al porpora, le sue larghe foglie, che la vestono a sera.
Sax è il campione se si parla di ganja, che poesia.
Mi avvicino a lei e noto una cosa particolare, alla fine della serra interna c’è un piccolo box trasparente, illuminato e ventilato, sembra una vetrina da museo, dentro c’è una piccola pianta, sembra un'altra low ma ancora piu nana, minuscolo bonsai, grande come una cima di una pianta piccola.
Sembra pronta, i pistilli rossi e ricci, la resina che la imperla e la rende graziosa e carnosa, è stata potata da mani ferme e capaci, con maestria giapponese e movimenti armonici, la sua piccola misura la rende fragile e bellissima, brillante di un verde che non so spiegare. Un cartello ha sopra il suo nome
Si chiama Green giras, la mutapianta.
Il caffe mi ha messo addosso una certa voglia di fumare.
Si sa che noi tabbagisti siamo fatti cosi, ma non si disdegna mai anche una bella fumata d’erba, che è anche piu salutare, sopra tutto se è quella di sax.
Le cartine in pura cellulosa sono finite, le rizla in riso pure, di vaporizzatori non se ne parla, meglio qualcosa di piu medidativo, cosi mi faccio venire in mente qualcosa, per ritrovare sax.
Telefono a pacman anche se gia so che non risponderà, apro una heineken e mi stacco un bel cimotto di white rino special edition, certo anche la mangiatesta non sarebbe male, ma l’ultima volta ho dormito una settimana per riprendermi, stavolta mi serve qualcosa di diverso, potrei approfittare del fatto che sax non c’è, e scegliere io una volta tanto, magari mi faccio un bel intruglio di varie qualità, e poi mi butto in rete a cercare pacman, magari sax e partito come diceva, per una vacanza, pacman e in grado di tracciarlo benissimo, sempre se la polizia non sta cercando di traciare lui.
Ma poi i giornali e i telegiornali, tutti i media, ingigantiscono tutto, hahahaha, pacman re dello spaccio di softaware psicotropi, minacciato dalla mafia e ricercato dal governo, sembra la trama di una partita di sax a cyberpunk, quelle dove noi alla fine scopiamo sempre ultra fighe dal grilletto facile,e salviamo il mondo demolendo città e sterminando tutti.
Che fantasia, prendo il bong e metto un po di musica, una selecta di drum&bass cypess hill e barry convex, assalti frontali e musica hard-zen.
Sax ascolta solo raggae o metal incazzato, io sto un po piu sul tribale moderno, e musica elettronica.
Sigarette dippiu finite, saranno dippiu, ma finiscono esattamente come le altre.
Prendo dalla serra un cimotto di hymalayan, e mi accorgo che la teca della piccola green giras è aperta, mi guardo in torno, ma non c’è nessuno, mi prende quasi un coccolone, ma per fortuna noto il timer a cui è collegato un sistema di braccetti, evidentemente la pianta è pronta, e sax si è perso l’evento, oppure no?
Non so dire quante cose mi passano per la testa in questo istante, una specie di stimolazione improvvisa e inaspetatta della fantasia.
Dietro la teca della piccola lowrider trovo un messaggio di sax, incredibilmente e per me, anche se sembra assurdo che sax mi lasci un messaggio nascondendolo diero la teca, almeno che lui non volesse che io…..ok
Preparo la mista per il bong mentre leggo il foglietto, dice” entra nella mutaporta” una di quelle frasi che sinceramente a me non dicono un cazzo. Stranezze da fumatore assiduo di ganja.
Sax e sparito mentre la sua creatura è venuta alla luce, di sicuro una fumata se l'è fatta prima di andarsene, e magari proprio della green giras, magari se gli do una assaggiatina sax non si arrabbiera, insomma, andarene con al porta aperta, in un quartire come questo, con una stanza stracolma di erba, e poi il computer la macchinetta per l’espresso, insomma, mi merito una bella ricompensa per essere capitato qui per caso.
Mi avvicino alla teca e prendo green giras, il profumo mi si appiccica alle dita con la resina,sa di buono, di natura, anche se è nata in una gabbia. La metto con cura nell’essiccatore e preparo il bong.
Che enorme panna bianco-verde ne esce fuori, hits from the bong my friend, carico aria e mando giu tutto, mi riempo i polmoni di un esplosione multicolore, sento la testa allentare la presa e la gola insaporirsi degli aromi piu diversi, chiudo gli occhi e milascio trasportare dai bassi in un flusso mistico, un viaggio calmo, a vele alte, immagginando tutto il mondo come una bolla, galleggiante fra le mie mani, le radici verdi di piante meravigliose, contornano il profilo di una struttura futuristica, intormo a me è cresciuta una jungla sud americana, dove pero dei led rossi e intermittenti, ne spezzano la magia.

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