lunedì 23 giugno 2008

RANDAGIO//lo sporco sotto il tappeto

mi chiamo luboy e la mia vita non conta piu un cazzo.
nell'ultimo anno ho perso quel poco che mi rimaneva per poter sopravvivere, ed ora mi sbatto per le strade di questa merda di citta, dormendo dove capita, dove non mi prendono a calci le guardie,e mangio nei secchioni come un randagio.
la mai casa non esiste piu, il mio telecomando non esiste piu, la mia macchinetta per il caffè non esiste piu, lo spazzolino,il posacenere, la mia collezione di vinili, le mie poesie, tutti imiei ricordi.
avevo un lavoro da vomito, e forse e meglio averlo perso, avevo degli amici bastardi, e forse e meglio averli persi, ho perduto una casa piena di tutti i resti che avevo ammucchiato negli ultimi trent'anni, e forse e meglio averla persa per sempre.
ora dormo dove capita, dove non ti strappano i polmoni e il cuore, dove il selvaggio mercato nero non ti sbrindella e ti mette sul banco come merce,ora dormo dentro una di quelle cabine telefoniche del cazzo, proprio accanto a dove batte camy, dai si hai capito, camy,, la conosci anche tu, quella bambina di sedicianni,mora, capelli lunghissimi, aria innocente che ogni sera ti spompjna l'uccello per 50 eu, quella che potrebbe essere tua figlia, ma che tu non rinunci a schiaffeggiarle il culo nel sedile posteriore del tuo mercedes, mentre la penetri con qualsiasi oggetto , la tua bambolina mille usi, per forutna e solo un clone, non la piangera nessuno.
proprio come me, relitto di questo mondo di rottami, che mi trascino per la riva del tevere in balia dei ricordi, di come era bella una volta questa citta, la luna, il suono delle persone ai tavoli dei ristoranti, di come sta marcendo tutto, e cosi in fretta.
sembra che sia stato nascosto cosi tanto putrido sotto il tappeto, che ormai non lo si puo piu nascondere.
tre sere fa fuori da doraimon e successo di tutto, la polizia ha arrestato un sacco di gente, giovani che buttano i soldi della famiglia in cose che poi nemmeno capiscono, si imbottiscono di sballo estremo, e finiscono in carcere per nulla, o spiaccicati su un muretto, per fortuna non il mio amico rasta, per fortuna lui si e messo in salvo, se le guardie gli mettevano le mani addosso, questa volta era finita, per lui, il suo culo nero e per la sua ganja speciale.
doraimon è un vero capitalista, ha sempre giocato sporco,gia da quando io pagavo per bere, quando era ancora un essere umano, o almeno ritenuto tale. tossico.
doraimon organizava di tutto, conosceva tutti, e ora piu che mai fa affari con tutti.puttana.
quanta cocaina ha smerciato il gattaccio per pagarsi il disco pub piu in voga della città, quanti cazzi avra masticato per arrivare dove sta ora, nell'olimpo dei protetti dalla giustizia.
verso le tre di notte, mi sono fatto mezza togliatti, e mi ritrovo allo sfascio di cash.
cash è indiano, ascolta musica indiana, possiede questo cimitero di latta, e smercia sottobanco programmi illegali, e ottima shiva.
cash e il mio grande amico, mi fa dormire da lui, quando a termini la polizia ci prende a manganellate, cash fa affari d'oro, ed è protetto da alcune major della city, cash possiede chip che scottano parecchio,roba che non si trova nemmeno al forte prenestino, nemmeno nei cunicoli dell'inferno.
stanotte cash mi ospita, perche dice che un mio vecchio amico a chiesto di me,e dice che ha ricevuto parecchi money per questo, e nulla fa piu felice cash del money.
il suono indiano si mischia agliincensi e mi gira la testa, oggi ho mangiato merda in polvere, l'unica cosa trovata nel secchione, cash mi passa un po del suo intruglio indiano, ed io lo ingoio senza nemmeno assaporarlo, la musica e l'incenso creano un atmosfera mistica, la radio che suona mi manda in trance, le figurine degli dei indiani, shiva che mangia la foglia, cash ch conta il money, mi si offusca la vista, non riconosco bene nemmeno i rottami dello sfascio, la luce si confonde con il buio, e in quel momento appare lui, il mio vecchio amico, come un incubo risorto dal passato.

giu, nel mutaspazio



sax merlin viaggiava nella rete come un spettro invisibile,a cavallo di bucefalo, il suo amico e cavallo da battaglia, il suo corpo di pura energia, era velocissimo e reattivo ,mentre scendevano negli abbisi di quel universo vasto e misterioso che era il web.
solo a pochi era dato sapere dove fossero ubicati i punti di accesso per connettersi alle altre reti, le mutaporte, come le chiamava il maestro verde, i varchi per incredibili nuovi mondi, dove vi era connesso l'intero universo,e dove sax si stava recando, con i suoi stendardi e la sua determinazione.
merlin si fermo di fronte ad un monolito formato da tre figure primarie, cubo, sfera e piramide, unite in un unico blocco mastodontico, anche bucefalo lo riconobbe, e un brivido attraverso entrambi.
una figura apparve d'improvviso a gli occhi del cavaliere della tricromia, un gatto delle dimensioni di un toro mitologico, con gli occhi luminosi e fiammeggianti, che portavano con se la saggezza dell'universo, il mutagatto, il caronte del mutaspazio, il guardiano della porta tricromatica.
il suo manto cangiante come quello delle seppie giganti australiane, i suoi baffi acuti come aghi mortali, e la sua voce tuonante e mistica come quella di un dio.
merlin si chinò di fronte al grande re dei gatti, che gli spalanco la mutaporta e lo fece entrare.
non e dato sapere cosa in effetti accada nel viaggio di connessione, il viaggiatore affronta una scomposizione dei suoi pensieri attivi, che vengono assorbiti e lanciati in un flusso principale, e poi rilasciati nel mutaspazio, dove sono visibili tutte le connessioni.
sax merlin era il piu vecchio dei viaggiatori della nuova era, ma ancora veniva impressionato dalla bellezza disarmante della rete superiore, la luce che inonda la visuale, la sensazione di sconfinato che si avverte, e che rapisce l'animo.
merlin era tornato di nuovo nel mutaspazio per combattere il suo nemico, il folle pacman,il nemico di sempre, l'uomo che stava devastando i giovani con i suoi software/allucinogeni e le sue spericolate malformazioni della rete, stava disseminando morte mentre cresceva di potere, e alla fine aveva persino minacciato merlin nel suo intimo, rendendo suo figlio un assassino.
merlin ora risplendeva di un verde acceso, e si mostrava in tutta la sua potenza di guerriero, il vento dall'aroma di greengiras si espanse come un onda impetuosa, e bucefalo si lancio al galoppo, erano pronti alla sfida, pronti ad affrontare il vecchio nemico,pronti a pagare tutte le conseguenze, pronti a morire.

domenica 22 giugno 2008

sipario

L'altro ieri mi è sembrato di vedere Gamlish a scuola, nell'instinto giallo blu di giacche nike e capelli cielo pulito. Con la sua tipica espressione disadattata come di chi sembra vivere in un'altra dimensione, e al tempo stesso avere una fattiva presa sul presente con tutti e 5 i sensi. Sarà il suo strabismo, o i suoi capelli sconclusionati, o quella sua andatura incerta, ma io ero certo che Gamlish fosse stato rinchiuso in cella, in qualche nanogrammo di silicio, per stregoneria e vilipendio della pubblica religione. Qualcuno o qualcosa lo avevano tirato fuori e adesso era di nuovo lì col il suo sorriso ammicante e la barba di 3 giorni, a contrabbandare vecchi IPod d'antiquariato con backdoor software neopagani.
Gamlish. Gamlish mi si era presentato una sera quando. Ci provavo con Sandy ex Cheeba corp, pezzo di fica doc, sicura di se nel suo ammicare a tratti bambina. Erà lì su quella collinetta attaccata alla pista da ballo con due occhiali grandi d gufo gialli, che ingurgitava pasticche e guardava chissà cosa.
Stufo di ballare quella musica retrò mi dirigo un attimo al cesso per vedere se dal mio volto, data la protratta astinenza da greengiras, trasparivano segni di punti follia, riduzione del diamietro della pupilla sinistra, decolorazioni della lingua, tic involontari, insomma tutta quella serie di marchi di chi giocando a mutaporte ha avuto la fortuna di avere a che fare con TZinch.
- Mettiti questi occhiali, mi fa uno strano nanerottolo alle mie spalle, così almeno camuffi.
- I tuoi occhiali da checca ouoi ficcarteli su per il culo, vedi di girare a largo.
Lui fa per andarsene, o almeno ho ancora vivo il ricordo di vederlo allontanarsi da me quando non tratto assumo una strana decolorazione del reale, tinte blu elettrico e rosso vermiglio. E vedo un futuro in cui Sandy litiga con il vecchio Tom, anche lui lì quella sera con noi assieme a Irina. Litigano o stavano litigando, linee temporali confuse e nella testa quel ' è troppo grande per te' che mi suona privo di significato. Una fica è una fica dicevo, che c'entrano gli anni?. E poi vedo che i loro occhi, di Tom e di Sandy non si sono mai incrociati durante tutta la serata. Irina pesce muto in crisi parla solo di Tom quando si apparta con Sandy. Io dico a tom che Sandy è una bella fica e lui mi dice che è troppo grande per me. - Guarda quella moretta piuttosto, quella fa al caso tuo. Cala il sipario su Tom e mi tolgo gli occhiali. Il nanerottolo di fianco a me mi guarda con aria soddisfatta. - Tieni boy, e gli allungo un paio di codici craccati per giocare a neotokio.
- Grazie amico, ma sono appena fuggito da lì con altri semidei come me. Teniamoci in contatto.