giovedì 20 novembre 2008

Un tuffo nel traffico

Cazzo,Pare che ZF stia comprando valanghe di traffico alle nostre spalle e stia facendo un botto di volumi. E noi che siamo li con le poche centinaia al giorno. La nuova droga di zion impazza a frotte sui teenager e noi nulla non sappiamo o un cazzo. E se anche lo sappiamo non possiamo intervenire. Decine di migliaia di dollari andati in fumo...
Felix dice che il traffico a loro non lo vende..ma allora dove cazzo lo comprano sti maledetti di ZF?

Però che tette che ci ha questa moretta. Almeno una quarta. Zion sta andando bene su di noi solamente grazie a quel publisher fake..Ma vabbè, contenti loro. Cazzo questa tipa è troppo bona. Dovevamo uscire assieme dopo il meeting ma mi ha dato una mezza buca. Stanno pianificando questo nuovo concorso BTL e rimarrà in ufficio sino alle 9. Però mi dice di vederci un'altra volta..Un'altra volta io e lei soli a bere. Poi a casa mia e un paio di jointz..
Esco con i boxers a bere.

Alla seconda birra Vasco comincia a svelare qualche sgamo su Facebook, il betting, il dating..cose che già sapevo..pensavo qualcosa di meglio.
A marina sparisce il pocket con il chip, soldi documenti. Per questa sera è fottuta.

Rivedo le mail del publisher cinese che vive in germania che compra traffico su facebook. Questo sarà un dito ar culo come pochi..

Poi la mail di BBO che dice che potevamo già essere live col il gioco del gatto decapitato.

Domani recupero Crediti. E Yo

mercoledì 19 novembre 2008

nessun sacrificio

Cammino nel substrato merdoso di questa città merdosa, mi oppongo alla folla invasata che spinge nella direzione opposta, mi reco a lavoro in ritardo come sempre, e devo assolutamente non perdere il treno, o la situazione diventava pesante.
alla fine salgo, e mi godo il profumo del fiato di decine di persone con l’alitosi, cazzo, non ho nemmeno fatto colazione per dio, mi volete gia morto.
Una testa di cazzo dall’aria tirata e i capelli cromati, ciancica merda al suo cellulare, racconta ad una amica le sue esperienze sessuali, marcandone tutti i passaggi, e scrutando nel frattempo con la coda dell’occhio, l'effetto che ha il suo discorso sui passeggeri, sopratutto i maschietti di una certa età, che fingono lo sguardo sopra il giornaletto della metro, ma che non smettono di sbavargli sul culo.
Li conosco bene quei tipi, hanno tutti la stessa faccia in fondo, la stessa smorfia sfinita e rassegnata, immortalati in quell’ultima espressione di sofferenza esistenziale, priva di colori, e soggetta solo alla gravita atmosferica.
Li conosco bene quegli sguardi rubati, rapidi, furtivi, quel tanto da immagazzinare qualche frame decente, da riutilizzare poi a casa mentre ti spari una ricca sega.
Si apre la porta e scendo, i ventilatori nebulizzano acqua nell’aria, ma non tolgono la puzza di marcio che impregna tutto, mentre cerco l’uscita, mi trovo davanti un cinese che non capisce dove sta l’uscita, mi avvicino e gli dico- amico non c'è nessuna cazzo di uscita, non si arriva da nessuna parte senza sacrificio, oggi tutti vogliono tutto e rapidamente, e allora ecco, levati dalle palle che devo passare.