mercoledì 23 aprile 2008

ECATOMBE



Il rap, la CNN del ghetto, sintonizzo la radio di Ecatombe, il mio personalissimo esoscheletro sù Radio Arrakis, dove le notizie dei bassi fondi vengono raccontate senza i filtri dei piani alti.
Mi piace tenermi informato, un giorno farò uscire dal garage Ecatombe, con tutte le funzioni attive, sono cinque anni che ci lavoro sopra, dal primo liceo praticamente, assemblato con tutto quello che potevo raccattare in giro, barattare, comprare o rubare.
La mia passione per i robot da guerra è l’unico residuo che ho di mio padre, morto nelle guerre di confine quando ero piccolo, lo scheletro di Ecatombe è l’unica cosa che mi ha lasciato, l’unico ricordo che ho di quel soldato morto.
Quando ero più piccolo avevo paura di questa ferraglia, ma presto iniziai ad appassionarmi alla meccanica e alla programmazione di software da combattimento, e avendo l’occasione di poterci lavorare sopra, mi misi a ricomporre l’esoscheletro che avevo in garage.
In guerra questo tipo di robot è provvisto di armi formidabili che io non sono riuscito a recuperare, e sistemi di accelerazione che non si possono replicare senza sostanziosi fondi, ma con la pazienza e con la passione, sono riuscito ad assemblarlo al meglio.
Un giorno uscirò da questo garage e diventerò uno di quei mercenari che affrontano missioni pericolose, o un agente speciale della Droidmeccana, guidando Ecatombe, mi conquisterò la fama di spietato killer, e avrò le donne più belle del mondo, aiuterò sempre i più deboli, ma non come fa la polizia, io lo farò sul serio, diventerò un supereroe mercenario agente speciale, e annienterò ogni nemico con la mia astuzia e la potenza di Ecatombe.
Radio arrakis parla nella testa del mio robot, che dorme in attesa del gran giorno, io saldo i suoi circuiti sognando che arrivi presto, cosi più nessuno potrà prendersi gioco di me, nemmeno Lana, che con i suoi occhietti dolci mette a terra ogni ragazzino stupido, impressionerò anche lei, con le mie straordinarie armi d’attacco.

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